VERBANIA - 12-04-2024 -- Individuato, seguito e arrestato. Per la seconda volta in venti giorni l’Arma ha sventato una truffa del finto carabiniere. È accaduto ieri pomeriggio a Vogogna, dove una donna di 84 anni ha consegnato a un sedicente comandante una dozzina di monili d’oro, destinati a togliere dai pasticci il figlio che aveva avuto un incidente stradale e che da lì a poco sarebbe comparso in tribunale per la convalida dell’arresto.
Era una storia inventata, una frode da manuale orchestrata via telefono da ignoti e condotta da un “fattorino” che, in loco, avrebbe dovuto incassare il denaro (in questo caso i preziosi). Quell’uomo è un giovane della provincia di Napoli, giunto in Ossola con il treno e che, una volta sceso alla stazione internazionale, s’è messo a disposizione dei telefonisti.
Da una località imprecisata è partita la telefonata -non l’unica ieri- che ha comunicato alla vittima il grave problema occorso al congiunto e la necessità, per toglierlo dai guai, di privarsi del denaro per aiutarlo.
All’84enne di Vogogna è accaduto così. Le è stato detto che il figlio era stato coinvolto in un incidente d’auto e che per evitargli il carcere servivano contanti. Non ne aveva a sufficienza in casa, ma il sedicente avvocato che l’aveva abbindolata s’è accontentato di gioielli. All’uscita dall’abitazione ha trovato militari veri in borghese che, informati della sua presenza in stazione, l’hanno seguito da Domo negli spostamenti col taxi, sino a coglierlo in flagrante, con i gioielli nascosti negli slip, insieme a un altro anello di cui non è stato identificato il proprietario, forse provento di un colpo precedente.
Arrestato e condotto in camera di sicurezza, oggi è comparso davanti al giudice Beatrice Alesci, che ne ha convalidato il fermo, disponendo come misura cautelare gli arresti a domiciliari a casa dei suoceri a Cesano Boscone. Il pm Anna Maria Rossi aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, puntando sulla perniciosità del reato, una truffa aggravata anche dal fatto che la derubata sia un’anziana, soggetto fragile.
L’arrestato non ha negato e, offrendosi di collaborare, ha raccontato di essere stato guidato in Ossola dai basisti, dei quali però non conosce l’identità, avendo ricevuto istruzioni solo in videochiamata.
È il secondo arresto per una truffa simile in venti giorni. È alta in provincia l’attenzione dei carabinieri verso le truffe dei finti carabinieri, che ha portato a due arresti e a una condanna.