VERBANIA - 07-04-2024 -- È stato assolto e potrà riavere indietro il fucile sequestrato il cacciatore che, due anni e mezzo fa, fu denunciato per la cattura di un cervo in una zona che la polizia provinciale riteneva protetta. Gli agenti intervennero, quella mattina dell’ottobre del 2021, perché avvisati da una persona che si trovava in Val Bognanco e che, da lontano, udì il colpo di fucile che abbatté un bel esemplare di cervo nella zona dell’alpe Agrosa, vedendo poi il cacciatore, un compagno e un cane dirigersi verso il luogo dello sparo.
L’uomo, un ossolano frontaliere in Svizzera, in regola con porto d’armi e permessi venatori, fu fermato mentre rientrava con il trofeo -la testa dell’animale- nello zaino. L’abbattimento, peraltro, non l’aveva nascosto. Anzi, l’aveva comunicato alla guardia venatoria del comprensorio alpino inviandogli le foto scattate sul posto, che aveva anche postato su Facebook. Riteneva di non aver violato alcuna legge ma, secondo la polizia provinciale, quell’area faceva parte della riserva della Val Bognanco in cui le doppiette sono vietate.
Per una questione di principio più che per la sanzione, il cacciatore s’è opposto al decreto penale emesso dalla Procura. E, nel dibattimento, ha spiegato di non essere un cacciatore di frodo. Il giudice l’ha riconosciuto estraneo all’accusa e l’ha assolto, respingendo la richiesta del pm, che aveva domandato una condanna a un mese di arresto e a una pena pecuniaria.