VERBANIA - 06-04-2024 -- Nel linguaggio comune ha preso il nome di sextortion, un ricatto di natura sessuale favorito dalla tecnologia, dalla rete e dalle telecamere che ormai possono entrare in qualunque luogo. A cadere vittima di questo reato, nell’estate del 2021, fu un 26enne emiliano in vacanza sul Lago Maggiore che, in cerca di emozioni forti, iniziò una conversazione hot via instagram con tale Francesca Perrotta. Questo era il nome con il quale s’era presentata la corteggiatrice, dalla quale era stato inviato -sempre tramite messaggio- il link per la connessione a un sito internet di videochat. Cliccando sul collegamento era iniziata una piccante videochiamata in cui la vittima s’era masturbata, ripresa dalla ricattatrice che, interrotto lo “spettacolo”, gli mandò screenshot compromettenti e iniziò a chiedergli soldi per mettere tutto a tacere. Ottenne subito una ricarica postepay da 400 euro ma, quando insistette, la vittima si decise a sporgere denuncia.
Per la Procura di Verbania dietro l’alias di Francesca Perrotta c’era una 29enne della Costa d’Avorio residente in Toscana, che ora è a processo per il reato di estorsione. Nella prima udienza ha testimoniato, non senza imbarazzo, la parte offesa, che ha confermato i fatti, e l’ispettore che seguì l’indagine.