VERBANIA - 05-04-2024 -- Trenta giorni per rivedere la decisione. È dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, la prima parola ufficiale del contenzioso sorto tra il comune di Verbania e la segretaria generale Antonella Mollia. L’atto con cui il sindaco Silvia Marchionini, con voto unanime degli assessori presenti (non hanno partecipato in tre: Riccardo Brezza, Raffaele Allevi e Anna Bozzuto), l’ha revocata per presunte gravi violazioni dei doveri d’ufficio, è stato -come da legge- trasmesso all’Anac, che entro 30 giorni ha il potere di bloccare il “licenziamento” (anche se tecnicamente tale non è). Come è accaduto. Il presidente Giuseppe Busia ha firmato il 26 marzo la delibera che, riconoscendo “un fumus di correlazione tra le misure adottate (…) e l’attività svolta in materia di prevenzione della corruzione”, ha chiesto al Comune il “riesame delle suddette misure”, il cui esito va comunicato entro 30 giorni.
La questione, al di fuori dei tecnicismi, non è complicata. Sindaco e giunta revocano la segretaria – che è anche responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza – contestandole una serie di gravi inadempienze contrarie ai doveri d’ufficio. Lei si difende negando e sostenendo di subire vessazioni per essersi rifiutata di aggiustare un concorso come chiesto dal sindaco.
L’Anac, che non entra nel merito della vicenda, demandata alle autorità competenti, compie però una valutazione sugli atti contestati che, essendo quelli tipici del Rpct, sono tutelati perché la funzione del responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza è agire autonomamente dalla parte politica, senza condizionamenti. Che, ancorché non accertati, sono plausibili per quanto esposto all’Anac che, quel fumus, lo riconosce in un “clima di isolamento istituzionale e scarsa collaborazione con il Rpct”, che ha inciso “negativamente sulla possibilità per quest’ultimo di svolgere l’incarico con piena autonomia ed effettività, che viceversa dovrebbe essere garantita proprio dall’organo di indirizzo politico”.
Sindaco e giunta hanno trenta giorni per rispondere all’Anac, che potrà a sua volta esprimersi di nuovo circa la conferma o il rigetto della revoca.
Usando una metafora sportiva, il primo round di questo match di boxe amministrativa è stato favorevole alla segretaria.