VERBANIA - 04-04-2024 -- Due anni e due mesi di condanna a quindici giorni dall’arresto. S’è definita in brevissimo tempo, grazie al giudizio per direttissima e con la scelta del rito abbreviato, la truffa del finto carabiniere sventata dai carabinieri del Radiomobile di Domodossola.

Il 20 marzo un “telefonista” rimasto ignoto ingannò un 77enne domese, al quale disse di essere un carabiniere e con un pretesto lo convocò in caserma. Pochi minuti dopo le anziane sorelle di 81 e 85 furono contattate dal sedicente Marco, assistente di un avvocato, che raccontò loro del gravissimo incidente d’auto provocato dal congiunto mentre si recava dai militari. Incidente per il quale, se avessero immediatamente contribuito con soldi e valori recuperati in casa, il legale gli avrebbe evitato l’arresto.

Pochi minuti dopo, al domicilio delle sorelle ottuagenarie si presentò Vincenzo Illiano, napoletano di 24 anni, salito in Ossola con un’auto presa a noleggio da altri -di cui non ha fornito l’identità- che si fece dare 700 euro in contanti e 42 oggetti in oro tra bracciali, monetine, anelli, orologi e collane. All’uscita dalla casa trovò una pattuglia di carabinieri veri, insospettiti dal fatto che il fratello si fosse recato in caserma senza motivo.

Illiano venne arrestato e fu denunciata la compagna ventunenne, che lo attendeva in auto con un bimbo di appena un mese. Dopo la convalida e, rimesso in libertà, il giovane oggi ha affrontato il processo al termine del quale il pm Anna Maria Rossi ha chiesto una condanna di tre anni e mezzo -già ridotta di un terzo per la scelta del rito abbreviato- che il giudice ha contenuto a due anni e due mesi, disponendo anche la confisca dei cellulari utilizzati per contattare i complici.