VERBANIA - 03-04-2024 -- A “pesca” di gamberi con le nasse e con l’elettrostorditore. Non è sportiva l’attività che in questi giorni il Cnr di Verbania inizierà nelle acque dei laghi e dei fiumi del Vco. Il team diretto dalla professoressa Angela Boggero ha il compito di catturare, mappare e studiare due crostacei alloctoni che negli ultimi anni hanno trovato casa nei corsi d’acqua provinciali, proliferando con il potenziale effetto negativo di guastare l’ecosistema. Si tratta del gambero rosso della Louisiana e del gambero di fiume.
Entrambi sono originari del continente americano. Il gambero della Louisiana (Procambarus Clarkii il nome scientifico) popola le acque dei paesi della fascia meridionale degli State, sino al Messico settentrionale, oltre al bacino inferiore del Mississippi. Introdotto in Europa a fini produttivi, si ritiene sia fuggito da allevamenti e, tramite il Po e il Ticino, è risalito sino al Lago Maggiore e a quello di Mergozzo. Poiché si nutre di cianobatteri, è potenzialmente pericoloso per la salute umana in quanto potrebbe portare intossicazioni.
Il gambero di fiume (Faxonius limosus), invece, ha il suo habitat nel versante atlantico del nord Maerica, attorno alla baia di Chesapeake. Introdotto a fine Ottocento in Polonia, Russia, Francia e Germania, s’è poi diffuso su larga scala. In Italia è stato scoperto per la prima volta nel 1991 nel Lago d’Iseo. In una pubblicazione scientifica dell’anno scorso la professoressa Boggero ha confermato l’esito di un primo lavoro di monitoraggio di questa specie che, inizialmente segnalata in poche zone, è stata accertata essere presente in 31 località di 18 comuni dei tre laghi: Maggiore, Orta e Mergozzo.