CANNOBIO - 29-03-2024 -- Un malore improvviso l’ha colto in casa e non gli ha lasciato scampo. È morto stamane nella sua abitazione di Cannobio il giornalista Lillo Alaimo. Aveva 67 anni e la gran parte di essa li aveva trascorsi dietro una macchina da scrivere, dapprima in Italia e poi -sino a tre anni fa- oltreconfine, in Ticino. Siciliano di origine trapiantato nell’alto Verbano, dopo le prime esperienze alla Stampa e al Giorno era stato assunto a inizio anni ‘80 all’Eco di Locarno. Da lì era passato a La Regione e a L’altra notizia, prima di dar vita a quella che è stata la sua creatura, il domenicale Il Caffè, che ha diretto sino all’ultima sua pubblicazione, nel 2021. Giornalista d’inchiesta, è salito agli onori delle cronache per aver scoperchiato il cosiddetto Ticinogate, l’indagine che a inizio anni Duemila ha portato al processo e alla condanna del giudice ticinese Franco Verda, accusato di essere stato corrotto da Gerardo Cuomo, contrabbandiere di sigarette.
Negli anni ‘70 Alaimo è stato anche consigliere comunale a Cannobio, città e comunità alla quale è sempre rimasto legato e che lo aveva riaccolto dopo la pensione. L’anno scorso aveva sposato la compagna Patrizia.
Il funerale sarà celebrato domani alle 15 nella collegiata di San Vittore.