1

tribunale esterno 16 3

VERBANIA - 27-03-2024 -- “Fatti ingigantiti, suggestioni”. Non nega un metodo educativo non ortodosso e anche interventi “fisici” sugli alunni, ma respinge decisamente le accuse il maestro sessantunenne a processo al Tribunale di Verbania per maltrattamenti aggravati. È accusato di aver tenuto comportamenti vessatori nei confronti di cinque alunni in due scuole diverse, tra il 2018 e il 2019. Quasi tutti i fatti si concentrano in una classe, dove avrebbe punto con la punta della matita la mano di due studenti, spintonato un altro contro il banco, sgambettato uno scolaro iperattivo. Fatti che risalgono a cinque anni fa e che non sono mai stati oggetto di provvedimenti disciplinari. Anzi, sarebbero state dicerie per le quali il maestro voleva sporgere denuncia. “Non lo feci perché sconsigliato dal dirigente scolastico che temeva nuocesse al buon nome della scuola”. Una circostanza, questa, confermata dal preside, che ha risposto alla specifica domanda del pubblico ministero, confermando altresì di aver ascoltato alcune lamentele, di aver agito verificando -con lezioni a porte aperte e una maestra in compresenza- senza avere riscontri.

Solo dopo, quando parlandone tra di loro, i genitori si decisero a recarsi in questura, partì l’indagine che, dopo l’incidente probatorio in cui il giudice, alla presenza delle parti, ha sentito gli alunni, è diventata un’accusa di maltrattamenti, reato ben più grave dell’abuso dei mezzi di correzione che, in genere, si contesta a quei docenti che “eccedono”.

Con la deposizione dell’imputato s’è chiusa l’istruttoria dibattimentale e il giudice ha rinviato per discussione e sentenza.

 


Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.