ROMA - 25-3-2024 - Gli 007 morti nel tragico naufragio di Lisanza del 28 maggio 2023 erano in missione. Almeno, in servizio erano sicuramente gli agenti Claudio Alonzi 62 anni e Tiziana Barnobi, 53, entrambi dell’Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), uccisi nell'incidente assieme ad Anya Bozhkova, moglie dello skipper Claudio Carminati ed Erez Shimoni, agente del Mossad in pensione. A bordo c'erano 21 persone, persero la vita in 4. Sull'affondamento dell'house boat a soli cento metri dalla costa per un improvviso fortunale, è in corso un'inchiesta tuttavia in questi mesi, le ipotesi più disparate si sono inseguite. Quegli 007 erano davvero in gita di piacere sul lago Maggiore come s'è voluto far credere sin da subito?
A confermare che gli agenti italiani Claudio Alonzi e Tiziana Barnobi, fossero in servizio sono le stesse autorità che il 22 marzo, in occasione della Giornata della Memoria dei Caduti dell'Intelligence italiana, in Palazzo Dante, a Roma, sede del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS) hanno scoperto una targa che riporta i nomi e le brevi biografie dei sei agenti morti in servizio negli ultimi decenni, come Nicola Calipari, morto in Iraq nel 2005 durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena.
Come rileva il quotidiano Open. Per Alonzi e Barnobi, dopo i cenni biografici alcune righe uguali per entrambi "Perde la vita nelle acque del Lago Maggiore il 28 maggio 2023, nel corso dello svolgimento di una delicata attività operativa con Servizi Collegati Esteri". Una verità ufficiale dunque ed è difficile pensare ad una gaffe o ad un errore, piuttosto sembra il modo scelto per confermare la cosa senza troppo clamore. Eppure proprio il fatto che su quella imbarcazione fosse in corso una riunione potrebbe fornire alcune riposte sin qui inevase. Perchè, ad esempio, nonostante l'allerta meteo la house boat uscì egualmente? Perchè non rientrò immediatamente a riva non appena il tempo prese a cambiare?
Evidentemente molte domande resteranno senza risposta, dovremmo accontentarci solo di verità parziali, forse di una verità giudiziale quando l'inchiesta sarà chiusa. E le ipotesi più o meno fantasiose continueranno a girare, trasformando il lago Maggiore in un crocevia di intrighi internazionali.