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LOCARNO - 24-03-2024 -- All’indirizzo della sede, in piazza Grande a Locarno, sopra l’ufficio postale, gli studenti non si vedono. Eppure è lì che risulta avere casa il Dipartimento tecnico-scientifico di studi europei Jean Monnet, un’università on-line per professioni sanitarie balzata agli onori delle cronache nelle scorse settimane. Su di essa indaga la Procura di Palermo, che ha ricevuto la truffa di alcuni studenti che, dopo aver pagato un lauta retta, si sono ritrovati con un titolo di studio non riconosciuto in Italia e nell’Unione europea. Del resto la Jean Monnet non risulta accreditata al ministero dell’Istruzione, università e ricerca.

Servizi giornalistici che hanno raccontato dell’indagine palermitana condotta dalla Guardia di finanza hanno seguito a ritroso questo ateneo “fantasma”, arrivando sino al Canton Ticino.

Nell’ipotesi investigativa, partendo dalla Sicilia e sfruttando società estere, trenta milioni di euro versati dagli studenti sarebbero finiti sui conti correnti inglesi, bosniaci e svizzeri, a disposizione delle presunte menti di questa operazione.

Il Dipartimento di Studi Europei Jean Monnet, che continua a dichiarare la propria sede a Locarno, dopo gli articoli di stampa nazionali s’è eclissato. Il telefono è disattivato, il sito internet è offline e sulla home page compare un messaggio che annuncia, alla luce di quanto accaduto, la sospensione dell’attività. Al di sopra dell’ateneo vi è una società ticinese riconducibile a una fondazione che ha sede a Lugano e che ha come titolare una cittadina romena residente nel Canton Vaud.

 


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