TORINO - 20-03-2024 -- La Corte d’Appello non gli ha fatto sconti e ha confermato la condanna. Tre anni con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di quanto manca per risarcire il danno è la pena per Mauro Aceti, ex comandante della polizia locale del Vergante e ufficiale di polizia giudiziaria distaccato alla Procura di Verbania.
Cinquantasette anni, nel 2018 venne sospeso -poi licenziato nell’ottobre del 2020- a seguito di alcuni ammanchi verificatisi nelle casse dell’ente. Dal raffronto dei verbali emessi dalla polizia locale e dalle somme introitate sui conti dell’Unione dei comuni del Vergante c’era una discrepanza di oltre 50.000 euro relativa agli anni 2016, 2017 e 2018. Che, dopo ulteriori verifiche, salirono a circa 64.000, compresi 1.600 euro di Massino Visconti che, riferiti al 2015, erano somme all’apparenza non saldate da morosi ma che, per 13 verbali, in realtà erano stati pagati dai contravventori in contanti.
All’accusa di peculato s’è aggiunta quella di simulazione di reato. Per giustificare tali ammanchi, infatti, l’allora comandante si recò alla stazione dei carabinieri di Lesa e denunciò il furto di una valigetta nella quale – così dichiarò – aveva trattenuto il denaro contante in attesa di riversarlo in banca, sul conto corrente della segreteria. Un fatto privo di riscontro, che ha portato a una seconda contestazione.
Nel procedimento penale di primo grado, davanti al collegio del Tribunale di Verbania Aceti, che nel frattempo ha restituito 49.000 euro, è stato condannato a tre anni. Ieri la Corte d’Appello, sul ricorso presentato dal suo difensore d’ufficio Clarissa Tacchini, i giudici di secondo grado hanno confermato la sentenza, comprese le statuizioni civili. Gli enti cui ha sottratto il denaro, costituiti parte civile con gli avvocati Filippo Cigala Fulgosi e Paola Lorenzini, dovranno promuovere una causa civile per ottenere il risarcimento per il danno di immagine.