VERBANIA - 20-03-2024 -- “È stata la sindaca a denunciarmi e, da quasi un anno, sono indagata per falso in atto pubblico”. È in televisione, nella trasmissione giornalistica “Notizie oggi” andata in onda sul network nazionale Canale Italia, che Antonella Mollia ha replicato alla conferenza stampa con cui l’Amministrazione di Verbania ha annunciato la sua revoca per asserite e ripetuti atti contrari ai doveri d’ufficio.
La segretaria generale del comune di Verbania, al centro di una querelle giuridico-amministrativa e mediatica, s’è presentata nella trasmissione condotta da Vito Monaco, accompagnata da uno dei suoi legali, la verbanese Paola Zanoia, e da Concetta Giardina del sindacato Fedir, per ribadire la sua verità.
“Mi mandano a casa perché mi sono rifiutata di cambiare la graduatoria di un concorso” – ha ribadito, confermando quanto aveva detto nel servizio delle Iene di Italia 1 andato in onda l’altra settimana dopo il quale è stata votata la sua revoca, annunciata in conferenza stampa.
“Le Iene non le ho chiamate io, ma mi hanno contattata dopo aver letto la notizia sul Fatto quotidiano – ha replicato –, così come l’indagine della magistratura sul concorso non l’ho avviata io. Non ho fatto denuncia, e probabilmente avrei dovuto farla. Il giorno in cui mi chiamarono in Procura per essere sentita come persona informata dei fatti era il giorno in cui venni minacciata in giunta di denuncia”.
Una minaccia non vana perché, in effetti, Marchionini ha depositato una querela in cui accusa Mollia di aver utilizzato la sua firma digitale per un atto non autorizzato, cioè per sottoscrivere l’ordinanza sindacale che la nominava responsabile antiriciclaggio. “La dottoressa è indagata da maggio – ha confermato l’avvocato Zanoia –. Abbiamo chiesto in Procura e ci è stato fornito il numero di Rgnr e l’ipotesi accusatoria. Per due volte abbiamo chiesto alla Procura che fosse sentita, come è suo diritto, ma non abbiamo avuto risposta. Ora proveremo una terza volta”. Nel merito la diretta interessata nega ogni addebito, convinta di poterlo dimostrare.
Sui tempi della magistratura la segretaria, che s’è detta fiduciosa della giustizia, a fatica ha trattenuto una considerazione. “Ho subito da febbraio dell’anno scorso infiniti atti vessatori, compresa la diffusione di dati sensibili sanitari a terzi – ha affermato –. Sono in malattia, sono stata sottoposta a una perizia psichiatrica. Io sono a casa a marcire e chi ha commesso un reato è fuori. E mi fermo…”.
Alla denuncia di mobbing si aggiunge ora la causa di lavoro che si instaurerà per la revoca. “Un atto illegittimo: la revoca ha gravi violazioni procedurali e sostanziali. Abbiamo già scritto all’albo dei segretari e all’Anac affinché si attivino” – ha spiegato la rappresentante sindacale, ripercorrendo i fatti che si considerano mobbing.
Circa l’ormai famoso concorso per un posto di dirigente delle Finanze per il quale il sindaco – così ha detto la segretaria – la pressò affinché modificasse la graduatoria e mettesse la seconda, un’interna, al posto della prima, Mollia ha rivelato un retroscena. “Il 31 marzo la giunta avrebbe discusso se costituirsi nel ricorso al Tar della seconda, come ritenevo fosse doveroso. Non volevano e non l’hanno fatto. Il giorno prima mi hanno tolto la delega all’avvocatura perché non intervenissi e la sera, dopo il Consiglio comunale, un assessore, mi ha voluto incontrare all’una di notte in un luogo isolato garantendomi che non si sarebbe presentato a votare, per poi cambiare idea il giorno dopo, comunicandolo”.
Il sindaco e l’assessore a Legalità e trasparenza Patrich Rabaini, in conferenza stampa hanno accusato Mollia di averli definiti mafiosi sui social network. “Ho usato il termine cupola – ha ammesso –, ma non mi riferivo alla mafia. La mafia è anche quella in giacca e cravatta”.
In attesa di una causa di lavoro scontata, Mollia ha detto che andrà avanti. “Sono sicura che questa storia diventerà esemplare per chi subisce torti come il mio”.