VERBANIA - 19-03-2024 -- Per tre volte l’avrebbe toccata con insistenza nelle parti intime, con la scusa di pulirla mentre le chiedeva se fosse fidanzata. È per questa accusa di violenza sessuale, commessa tra le strette mura del bagno del Dea dell’ospedale “Castelli”, che un Operatore socio sanitario è stato condannato oggi dal Tribunale di Verbania.
Salvatore Cassibba, 28 anni, originario di Agrigento, era salito al nord dopo il Covid per cercare lavoro e, possedendo la qualifica di operatore socio-sanitario, non aveva faticato a trovarlo. Un’agenzia l’aveva indicato per il “Castelli”, dove a luglio 2022 gli capitò di finire al Dea la mattina che una paziente residente nel Verbano si presentò per accertamenti medici. Era convalescente da un intervento chirurgico e, non essendo stata bene a casa, voleva sincerarsi andasse tutto bene. Giunta al triage e spiegata all’infermiera la sua situazione, fu avviata all’ambulatorio con un codice arancione, di media gravità. L’Oss la seguì e, chiedendole se necessitasse di andare alla toilette, si propose di accompagnarla. Non si fermò, tuttavia, alla porta, come capita spesso con persone autosufficienti, ma entrò con lei. E, terminata la minzione, dicendo che l’avrebbe pulita, indugiò con la mano venendo da lei ripreso verbalmente tre volte.
La paziente, che sul momento non disse nulla al medico, si presentò poi ai carabinieri di Stresa per sporgere denuncia per violenza sessuale.
Fu aperta la procedura del codice rosso, svolto l’incidente probatorio e avviato il procedimento che, dopo il rinvio a giudizio disposto dal gup, ha portato Cassibba di fronte al collegio presieduto da Gianni Macchioni, con Beatrice Alesci e Ines Carabetta giudici a latere.
Nella requisitoria il pm Laura Carrera ha rimarcato la gravità delle condotte, chiedendo la condanna a sette anni. I giudici l’hanno contenuta in sei e mezzo, respingendo la tesi difensiva secondo cui non vi era malizia o volontarietà in quel gesto. Oltre alle pene accessorie dell’interdizione perpetua dalla curatela e da quella dai pubblici uffici, gli sarà vietato -quando la condanna sarà definitiva- per tre anni di svolgere la professione di Oss.
Dovrà anche risarcire la parte civile con 10.000 euro, immediatamente esecutiva. Lo stesso uomo, che già ha un precedente al Tribunale di Verbania, è attualmente a processo per altri due fatti: le lesioni inferte a un venditore di rose cingalese, colpito col guinzaglio del cane; e le lesioni a una collega di lavoro.