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VERBANIA - 19-03-2024 -- La “grana”, che va avanti sotto traccia da mesi, è esplosa ufficialmente e pubblicamente ieri, quando i due collegi sindacali di ConSerVco e Vco Trasporti -cinque commercialisti, di cui uno incaricato in entrambe le società- hanno preso carta e penna e scritto ai sindaci (soci di ambedue) per esporre una situazione delicata e pericolosa per la quale auspicano “una soluzione”. Hanno voluto informare del contenzioso legale che mette di fronte ConSerVco (amministratore unico Giuseppe Grieco) e Vco Trasporti (Marino Barassi presidente del cda composto da Roberto Tomatis e Chiara Falcicchio), litiganti per il possesso della sede di via Olanda.
In un periodo in cui l’azienda dei trasporti vive serene situazioni di bilancio e, al contrario, quella della raccolta e smaltimento dei rifiuti è in forte deficit, gli attriti tra amministratori e parte politica iniziano quando il Comune chiede a ConSer di lasciare il cantiere di via Perassi, a Intra, dove sono ricoverati i mezzi per la raccolta dei rifiuti in città. ConSer, a sua volta, decide di sfrattare Vco Trasporti dalla sua sede di via Olanda, per la quale paga l’affitto con un contratto sottoscritto a gennaio 2013, entro dicembre 2024.

È il mese di aprile dell’anno scorso e, da allora, inizia un braccio di ferro di lettere, pareri legali e approfondimenti che porta l’azienda dei trasporti a mettere in dubbio il possesso dell’immobile, che per via di varie trasformazioni societarie sarebbe in capo a Vco Trasporti, non a ConSer. Seguendo questo ragionamento, non solo lo sfratto sarebbe illegittimo, ma la società del trasporto pubblico avanzerebbe un credito per gli affitti non dovuti di 10 anni, che chiederebbe indietro alla società dei rifiuti.

E che ha chiesto ieri poiché il nuovo presidente di Vco Trasporti, Marino Barassi, che detiene la delega al contenzioso, ha depositato, tramite legale incaricato, l’istanza di negoziazione assistita, propedeutica -se non si raggiungerà un accordo- a una causa civile.

Si è dunque arrivati alle carte bollate, con il paradosso che le due società, ancorché diverse e riconducibili a diversi settori (rifiuti e trasporti) sono entrambi soggette a controllo pubblico e hanno i medesimi soci, cioè i comuni rappresentati dai sindaci.

Va letta in questo senso, come un’informazione dovuta, la missiva congiunta dei collegi sindacali che rendono edotti i primi cittadini di una situazione potenzialmente pericolosa, specialmente per ConSerVco i cui conti sono sotto forte pressione. Il 2022 è stato chiuso in rosso, e lo sarà anche il 2023, a meno che non vengano alzate ex post le tariffe della Tari, come prevede una delibera Arera.

 


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