VERBANIA - 18-03-2024 -- Un passaggio generazionale. La vittoria di Riccardo Brezza alle primarie di Verbania è, per certi versi, uno spartiacque nella vita del centrosinistra verbanese. Il vincitore delle primarie nazionali del 2023 (puntò su Elly Schlein quando il 90% del partito aveva scelto Stefanio Bonaccini), vicesegretario regionale che da un anno lavora a questa candidatura, ha avuto ragione di Chiara Fornara, che in molti -anche dentro il suo partito- avevano messo in campo per contenere lui e la sua idea di coalizione.
Sostenuto dalla segreteria del Pd e convinto di guadagnarsi la candidatura alle primarie, a un certo punto s’è trovato, un mese e mezzo fa, incalzato da chi lo riteneva divisivo: troppo giovane, inesperto, troppo a sinistra, non ben visto dagli altri movimenti della coalizione… prima è stato “sfidato” da Roberto Gentina, il cui nome è stato messo in campo da una parte del gruppo dirigente tra cui il sindaco Silvia Marchionini. Quando il capogruppo a Palazzo Flaim ha fatto un passo indietro con lo scopo, per non spaccare il partito, di invitare il collega a fare lo stesso, è iniziato un pressing interno che, utilizzando il nome di Fornara -ritenuta con più appeal tra la società civile- ha fatto vacillare Brezza. C’è stato un momento in cui le posizioni di AmbienteVerbania (l’associazione che fa capo a Nicolò Scalfi, Claudio Zanotti e a Giovanni Battista Margaroli), Alleanza civica (con portavoce Giorgio Comoli) e Verbania riformista (Italia Viva, Azione e +Europa), schierate pro Fornara e apparentemente indisponibili a una coalizione se il candidato fosse stato scelto con le primarie -o, più semplicemente, se fosse stato lui- l’hanno quasi messo all’angolo. S’è giunti così alla tesa assemblea del partito che, a Palazzo Flaim, cha visto prevalere la decisione di svolgere le primarie con un margine strettissimo e una bassa partecipazione degli iscritti.
Nei giorni successivi Fornara, scesa in campo per gli appelli ricevuti nel nome dell’unità, ha accettato la sfida ed è partita la campagna chiusa con il voto di ieri. Che, oltre alla ragione numerica (52,6% a 47,4%, con uno scarto di 120 voti), anche per via dell’ampia partecipazione -2310 votanti- certifica che la candidatura di Brezza è solida nel popolo del centrosinistra. Perché, al di là che in questa competizione aperta a tutti ha votato anche chi appartiene ad altri schieramenti, è passata una certa linea politica, che ora dovrà confrontarsi con la città. Starà al quasi 33enne assessore convincere l’elettorato verbanese. E dovrà farlo iniziando dalla coalizione.
Centro riformista ha mantenuto le parole della vigilia e, fuori dalle primarie, ha scelto di correre da solo con Cinzia Vallone. AmbienteVerbania, convintamente schierata per Fornara e più che scettica su Brezza, dovrà scegliere il suo futuro, così come Allenza civica e il M5S, che potrebbe entrare in coalizione anche se non è chiaro se con qualche suo esponente o con una lista completa con tanto di simbolo.
Il tutto mentre nel campo del centrodestra c’è ancora fermento e, al momento -decisivo sarà l’incontro di domani a Roma tra le segreterie- Forza Italia è divisa da Lega e Fratelli d’Italia, che appoggiano Giandomenico Albertella.