VERBANIA - 17-03-2024 -- Sono poco meno di una decina le osservazioni al progetto del nuovo porto di Pallanza presentate al ministero dell’Ambiente all’interno della procedura di Valutazione di impatto ambientale. Il termine ultimo per il deposito era il 1° marzo, anche se un paio riportano la data successiva. A firmarle sono stati privati, enti e associazioni: il commissario italo-elvetico per la pesca, il comproprietario dei diritti di pesca su quello specchio acqueo pallanzese, l’associazione ambientalista Italia Nostra, la proprietaria del vicino cantiere nautico, la Canottieri Pallanza e un paio di privati. Oltre al Cnr, che nella prima fase della procedura aveva depositato le proprie osservazioni oltre la data di scadenza. Il documento, riproposto, è stato oggetto delle controdeduzioni della società proponente il progetto, la Marina di Verbella di Sesto Calende, che replicherà alle altre osservazioni, rimettendo la decisione finale ai tecnici del ministero.
Le critiche vanno da aspetti di natura ambientale a elementi paesaggistici, ma riguardano anche la fruibilità dell’area -specie per la Canottieri Pallanza e il cantiere nautico- e i parcheggi.
Il progetto prevede 150 posti barca nel tratto antistante i campi da tennis, senza opere a terra. I corpi morti verrebbero assemblati a Sesto Calende e trasportati via acqua, senza viavai di camion o mezzi pesanti.
L’investimento si aggira sui 7 milioni di euro, per rientrare dei quali la proprietà chiederà una concessione demaniale migliorativa della durata di trent’anni, periodo nel quale non pagherà alcun canone ma al termine del quale consegnerà l’impianto al comune, che ne diventerà proprietario.
La chiusura della procedura di Valutazione di impatto ambientale è un passaggio essenziale, non l’unico burocratico. Se dovesse arrivare il via libera, sarà necessario modificare il piano disciplinante il demanio idrico lacuale (compito del Consiglio comunale, che sarà certamente rimesso all’organo che uscirà dopo le elezioni) e rilasciare la concessione demaniale. Dopodiché potrà iniziare la posa, i cui tempi scontano più che altro l’ordinazione del materiale e la lavorazione di pontili e opere morte.
La proprietà ha anche come impegno, vincolato al progetto, la riqualificazione ambientale del tratto finale del lungoargine destro del San Bernardino, per restituirlo a una fruizione pubblica.