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VERBANIA - 14-03-2024 -- “Sono loro che mi hanno derubato”. In lacrime e con concitazione l’imputata, una badante di nazionalità marocchina, ha negato di aver perseguitato la famiglia dell’amica (ormai ex) che l’aveva aiutata a trovare lavoro. La donna, che ha già un precedente penale per calunnia, è a giudizio al tribunale di Verbania per stalking, per avere -in più episodi- minacciato e vessato la connazionale, ma anche il marito e la figlia. L’episodio scatenante, secondo la tesi della difesa, è un furto subito dalla badante che, partita per la Francia a trovare alcuni familiari, al ritorno si sarebbe trovata depredata. Qualcuno, secondo il suo racconto, si sarebbe introdotto nella cantina della casa in cui vive (ospite dell’anziano che accudisce) e, forzando i lucchetti, se n’è andato portando via due televisori e, soprattutto, una valigia che conteneva ben 13.000 euro in contanti.

Questo fatto, denunciato alla polizia, non ha avuto esito e la querela s’è conclusa con l’archiviazione delle accuse. Ciononostante, convinta che la ladra fosse l’amica, la badante ha iniziato a mandarle messaggi, a chiamarla, a fermare il marito al supermercato, a parlare male di lei, finché non è finita lei denunciata e a giudizio. Con la testimonianza dell’imputata, che ha negato gli addebiti, s’è chiusa l’istruttoria dibattimentale e il giudice ha rinviato per la discussione a maggio.

 


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