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VERBANIA - 01-03-2024 -- La sua situazione economica glielo garantiva ma formalmente, per via della residenza, non ne aveva diritto. L’indebita percezione del reddito di cittadinanza è il reato per il quale un ossolano di origine siciliana è andato a processo, assolto perché il fatto è di particolare tenuità. Quando il governo Conte introdusse quella forma di sostegno al reddito, l’uomo fece domanda. La situazione reddituale e patrimoniale personale glielo assicurava e, difatti, iniziò a percepire il sussidio fin quando non emerse, da un controllo, che nel fissare la propria residenza a Domodossola, l’aveva stabilita come ospite in casa di conoscenti e, pertanto, ufficialmente contribuiva al reddito di quel nucleo familiare e viceversa per gli altri componenti.

L’accertamento è diventata denuncia e la Procura l’ha mandato a processo. Di fronte al giudice l’imputato ha raccontato la sua situazione di indigenza, giustificandosi con l’onore. Non voleva che i parenti in Sicilia sapessero che era salito al nord per lavorare ma, in realtà, non poteva nemmeno permettersi di pagare un canone d’affitto. Una versione che, unita all’incesuratezza e alla modesta entità della somma percepita, è stato assolto.


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