VERBANIA - 23-02-2024 -- Alla fine s’è andati alla conta e a vincere è stata la linea della segreteria. Saranno le primarie a decidere chi, tra Riccardo Brezza e Chiara Fornara, sarà il candidato sindaco del Pd. Del centrosinistra non si sa ancora perché, a leggere le dichiarazioni della vigilia, nessuna tra le forze politiche del centrosinistra (AmbienteVerbania, Alleanza civica e Centro riformista) è disponibile a starci.
Ieri sera a Palazzo Flaim c’è stato il redde rationem tra le due correnti democratiche. Quella che fa capo a Brezza -esponente dell’area Schlein-, promotore di un ricambio generazionale e di una visione più a sinistra; e quella che s’è incanalata verso Fornara, la direttrice del Consorzio dei Servizi sociali del Verbano, ritenuta garante d’un centrosinistra allargato e più moderato. In tanti, compresi alcuni “padri nobili” del centrosinistra verbanese, hanno cercato nelle ultime due settimane di far desistere dal candidarsi l’assessore alla Cultura, puntando sul fatto che fosse divisivo, a favore della collega di partito. Brezza, che ha subito forti pressioni, ha tenuto duro e, con la segreteria cittadina, s’è presentato all’assemblea con la stessa posizione mantenuta fin dall’inizio: la volontà di candidarsi sindaco e la disponibilità a farlo passando dalle primarie, cioè dal voto di iscritti e simpatizzanti.
Sul centinaio circa di iscritti al partito, quasi la metà ha disertato l’assemblea e, alla decisione di mettere in votazione le primarie, i sì hanno prevalso di misura: 31 a 24.
Al di là dell’esito delle primarie e nella certezza che il partito è spaccato, i nodi sono tutt’altro che sciolti. Il Pd ha scelto la sua strada e ora la palla passa alla coalizione, che dovrà dire se ci sta o meno, accettando un accordo a prescindere dal vincitore (Brezza o Fornara), rinculando sulle posizioni di chiusura espresse, anche come forma di pressione, nelle scorse settimane.