BELLINZONA - 20-02-2024 -- Meno di prima, più dell’anno scorso. Al 31 dicembre del 2023 i lavoratori frontalieri italiani in Canton Ticino erano 78.378, l’un per cento circa in meno del valore fatto segnare alla fine del terzo trimestre, ma l’1,3% in più del medesimo trimestre, riferito all’anno 2022. I dati sono stati ufficializzati oggi dall’Ufficio federale di statistica che, da questo punto di vista, certifica -se mai ce ne fosse stato bisogno- il grande ricorso che la Svizzera fa della manodopera straniera. Sono infatti 393.000 coloro che, in terra rossocrociata, sono in possesso di un permesso lavorativo cosiddetto G, che li autorizza, pur vivendo fuori dai confini confederali, a svolgere la propria professione in Svizzera. Il totale è del 3,5% in più del numero rilevato a fine 2022.
Il 57% di questo piccolo, grande “esercito” è di nazionalità francese. Gli italiani rappresentano poco meno di un quarto del campione (23,2%), mentre i tedeschi il 16,5%. Il trend è in crescita e, se si guarda al breve periodo -l’arco di un lustro: cinque anni- il dato complessivo s’è impennato del 20,5%.