Il ddl Nordio ha superato il primo vaglio parlamentare con l'approvazione al Senato. Quello che arriva è un segnale molto positivo: da tanti anni si parla di riforma della giustizia e questo Governo ha dimostrato di volerla realizzare. Il testo approvato non contiene nulla di rivoluzionario ed affronta soltanto alcuni nodi: viene eliminato il reato di abuso di ufficio, viene meglio tipizzato il reato di traffico di influenze, viene introdotta una stretta sulla pubblicazione delle intercettazioni. Però la direzione è chiara e giusta: nel processo penale vanno tutelati i cittadini ed i loro diritti, non i pm e le loro prerogative. Detto questo, il prossimo passaggio dovrà essere la separazione delle carriere, da sempre cavallo di battaglia di Forza Italia. Il pm è una parte del processo che deve essere sullo stesso piano della difesa. Il giudice deve essere equidistante ed arbitro imparziale. Raggiungere questo risultato è impossibile se pubblici ministeri e giudici sono colleghi inquadrati nella stessa carriera. Più delle parole che si possono spendere e che sono già state spese è importante che arrivino i fatti.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota