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VERBANIA - 16-02-2024 -- Ha prestato la propria identità ma non è lui il truffatore. Il Tribunale di Verbania ha chiuso con un’altra assoluzione l’ennesimo procedimento penale a carico di un verbanese accusato d’aver frodato ignari turisti con finte inserzioni di case vacanze. Nell’estate precedente al Covid ci fu una serie di frodi on-line sulla quale s’era concentrata l’attenzione della sezione di pg dei carabinieri di Verbania. Partendo dalle denunce, i militari avevano scavato individuando in alcuni verbanesi gli intestatari dei conti correnti sui quali confluiva il denaro pagato dagli ignari turisti.

Il copione, infatti, era sempre il medesimo. Sui principali siti di compravendita tra privati comparivano inserzioni per affittare appartamenti in località balneari conosciute a un prezzo inferiore a quello di mercato, quel tanto che bastava per incuriosire i clienti e per avviare una trattativa. Che, nei casi finiti bene per i truffatori e male per i truffati, portava a incassare qualche centinaia di euro di caparra a ogni operazione.

Seguendo le transazioni finanziarie, è stato individuato un verbanese con precedenti di polizia e penali connessi al consumo e spaccio di droga. Da qui sono stati imbastiti diversi processi per truffa aggravata l’ultimo dei quali, per un appartamento in Liguria, s’è chiuso nuovamente con l’assoluzione dell’imputato. Il giudice ha accolto la tesi della difesa secondo cui, in cambio di somme di denaro contante modeste, l’uomo avesse fornito le proprie generalità al vero ideatore della truffa, che con quelle credenziali aveva aperto il conto corrente su cui era confluito il denaro.

 


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