VERBANIA - 14-02-2024 -- No a Brezza, no alle primarie. S’è rotta formalmente ieri sera la coalizione del campo largo a Verbania. Dopo che, in mattinata, il segretario cittadino del Pd Giacomo Molinari aveva annunciato le primarie di coalizione con candidati Riccardo Brezza e Chiara Fornara (entrambi del Pd) ma aperte alle altre forze del centrosinistra e a ulteriori aspiranti, il banco è subito saltato. Alle 19 Alleanza civica e Centro riformista hanno incontrato la delegazione democratica chiamandosi fuori dalle primarie e, quindi, dall’alleanza. La rottura, non inaspettata e forse inevitabile, ruota su una pregiudiziale di civiche e terzo polo: il nome di Brezza.
Lo dice apertamente Cinzia Vallone (nella foto), referente di Italia Viva, nella nota stampa di oggi. “Il nostro gruppo trova il profilo di Chiara Fornara molto interessante, per cui abbiamo dichiarato che non presenteremo nomi nostri, al fine di avviare una trattativa. Tuttavia la segreteria del Pd ritiene di dover svolgere le primarie e imporci il nome che risulterà vincitore, da una consultazione esterna – afferma –. È chiaro che il Partito Democratico non ha interesse a vedere uno dei due candidati alla guida della coalizione, ma spingono solo su uno dei due, forzando sulle primarie. Siamo stati sorpresi dalla reazione della segreteria, è evidente che non sono garanti di entrambi i candidati”. Netta la stoccata all’attuale assessore alla Cultura: “Per governare sono necessarie competenze, professionalità e capacità di fare rete, non basta l’ambizione personale e l’entusiasmo” – scrive en tranchant.
Sul fronte opposto la ricostruzione dell’incontro Molinari l’ha spiegata in un messaggio mandato agli iscritti, altrettanto esplicito. Nella sintesi dell’incontro evidenzia tre aspetti della posizione di Centro riformista e Alleanza civica: “1) se non fate le primarie e scegliete il candidato che diciamo noi, allora ci sediamo a parlare di coalizione. Ma poi comunque valutiamo in base ai temi. 2) se fate le primarie, noi la coalizione non la facciamo: perché se poi vince il candidato che non ci piace, ormai siamo dentro e non possiamo tirarci indietro. 3) se fate le primarie e poi vince comunque il candidato che vogliamo noi, probabilmente non ci stiamo lo stesso”. “Quindi, lo scenario migliore possibile per loro è: se il candidato è quello che diciamo noi allora ci sediamo a trattare di coalizione e vediamo se si trova una sintesi – ha scritto –. Se invece insistete a confrontarvi con gli elettori, non ci siamo perché se poi l'esito non ci piace siamo comunque costretti a stare con voi”.
I contrasti appaiono insanabili e difficilmente si arriverà a una ricomposizione, anche perché l’alternativa a Brezza, fatta uscire nell’ultima settimana dopo che s’era ritirato (per convincere il competitor a farsi da parte) il primo anti-Brezza, Roberto Gentina, è proprio Fornara che, comunque, è pur sempre una militante democratica. Sta a lei, che s’era resa disponibile proprio nell’ottica di un’alleanza allargata che ora è svanita, decidere se mantenere la propria candidatura alle primarie -l’altro non ha alcuna intenzione di farsi da parte-, se rinunciarvi oppure, paradossalmente, raccogliere l’invito di chi sta fuori dal Pd e guidare il tandem Alleanza civica-Centro riformista che va profilandosi.
Ciò prescinde dall’esito dell’incontro di stasera tra il Pd e l’altro movimento affine, AmbienteVerbania, che, a quanto risulta, dovrebbe anch’esso rinunciare alle primarie di coalizione. Quelle primarie che, non più tardi di tre settimane fa, Molinari aveva garantito agli alleati che non ci sarebbero state, salvo proporle (Brezza-Gentina), ritirarle e riproporle (Brezza-Fornara).