VERBANIA - 10-02-2024 -- “Nessun ritardo, e le questioni interne le risolviamo in casa”. Davide Titoli non si nega alle domande dei giornalisti sulla polemica intestina a Fratelli d’Italia. Nei giorni scorsi, svelata oggi dalla Stampa, tra gli iscritti del Vco -la gran parte di quelli del Verbano- che hanno sostenuto al congresso provinciale la candidatura di Matteo Marcovicchio, superato nelle preferenze dall’ossolano, è circolato un documento con chiari e fermi rilievi all’operato del neosegretario, in particolare su Verbania.
La prima è quella di non aver nemmeno nominato il resto del direttivo provinciale, che mai s’è riunito. “Ma se dobbiamo ancora fare quello regionale… - ha risposto Titoli oggi alla precisa domanda –. Non c’è stato nessun ritardo, qualcuno ha interpretato male. Non sono ancora finiti i congressi provinciali e ci stiamo assestando come partito per precisa volontà di Giorgia Meloni”.
La seconda, più politica, è sul ruolo che dovrebbe avere Fdi. “Prima di schiacciare il nostro partito sulle posizioni di un esponente civico - e nulla di male c'è nel civismo, ma allora non si capisce perché uno debba iscriversi a Fratelli d'Italia se poi delega ad altri l'attività politica – Titoli avrebbe dovuto pensare a costruire le basi per un'alleanza del centrodestra, innanzitutto sui temi. E, poi, sui candidati” – ha scritto Marcovicchio nella lettera, denunciando apertamente di essere stato ostracizzato. “Non è comprensibile che a Verbania non consulti me e le persone, tra cui tutti voi, che sostenendomi al congresso hanno espresso nel capoluogo e nel circondario una nettissima maggioranza” – prosegue il documento –.
In settimana c’è stata, poi, una nomina contestata. Dopo le dimissioni di Luca Gnecco, coordinatore cittadino, è stato nominato Ivan Albertella. “L’ho appreso via whatsapp dal capogruppo Damiano Colombo. Albertella, che è di Cannero (dove è stato fino all’anno scorso segretario del circolo di Azione), è del tutto avulso al contesto cittadino. A quanto mi consti, peraltro, la sua nomina non è stata avallata dal nostro coordinatore regionale che, per statuto, va interpellato. Ricordo anche che lo stesso statuto di Fratelli d'Italia mette in capo alla segreteria regionale la scelta del candidato sindaco del capoluogo”.
La lettera, che chiama in causa il segretario regionale Fabrizio Comba, tra i destinatari del documento, testimonia la spaccatura di Fratelli d’Italia a Verbania. Alla conferenza stampa tenuta da Titoli oggi a Verbania, non c’era alcun esponente cittadino. Né il commissario Albertella, né il capogruppo Colombo, né altri iscritti.
L’obiettivo, sostiene l’ex assessore verbanese, è l’unità della coalizione. “Andava cercata l’unità del centrodestra anziché imposta la candidatura Albertella. Mirella Cristina, eletta deputato nel 2018 nel collegio uninominale Novara-Vco, con un risultato di coalizione eclatante, in accordo tra Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, è comunque una figura politica di primo piano, che è scorretto snobbare, ignorare o, peggio, denigrare. Non voglio però esprimere una preferenza per l'una o per l'altro, almeno in questo momento. Se lo facessi, commetterei lo stesso errore di chi pensa di decidere in solitaria o di avere la verità in tasca. Il nodo è il confronto, quello che fin qui è mancato, dentro Fratelli d'Italia e dentro il centrodestra. Quel confronto che si deve e si può riprendere, anche perché il travaglio interno al centrosinistra si sta trascinando e una decisione nell’altro campo, di cui si deve comunque tener conto, ancora non c’è”.