VERBANIA - 10-02-2024 -- “La Lega sostiene convintamente Giandomenico Albertella”. A soli tre giorni di distanza dalla conferenza stampa in cui, con prudenza, Enrico Montani aveva preso tempo sul nome del candidato sindaco, auspicando l’allargamento del consenso a tutta la coalizione di centrodestra, oggi il Carroccio ha sciolto la riserva. Al Chiostro, nella conferenza stampa congiunta con Fratelli d’Italia e lo stesso Albertella, s’è formalizzato il patto “per contrastare il malgoverno di Marchionini – ha detto l’ex senatore – e mandare a casa questa giunta di assessori scarsi, brave persone ma scarsi amministratori”.
Montani ha insistito sulla condivisione dei programmi per l’amministrazione di Verbania che sarà. “E che, se vinceremo come mi auguro, darà risultati perché abbiamo persone valide, idee e voglia di fare”.
Titoli, che per primo aveva lanciato Albertella, di fatto facendolo diventare il candidato di Fratelli d’Italia, ha sottolineato come “da almeno la scorsa primavera il confronto è continuo e proficuo proprio su come amministrare la città”.
Dalla Lega è venuto l’ennesimo appello all’unità del centrodestra. “La porta è aperta a chiunque ci sta” – ha detto Montani aprendo a Forza Italia (Mirella Cristina ha annunciato che correrà da sola) “ma anche a Noi moderati, che è una componente della coalizione di governo”.
Toni bassi e frasi ecumeniche hanno accompagnato il discorso di Albertella che, non più tardi di due mesi fa, nella conferenza stampa con Titoli che lanciava la sua candidatura, aveva attaccato pesantemente Forza Italia “il simbolo è solo carta” e la stessa Cristina sul suo mandato parlamentare. “La vera Forza Italia è già con noi” – aveva detto. Ora, probabilmente anche spinto dalla Lega a una posizione più conciliante, ha lasciato le porte aperte a tutti. “Ringrazio chi ha fatto un passo indietro per farne due avanti e chi s’è reso disponibile a candidarsi – ha concluso –. Chi si riconosce nel centrodestra e ha a cuore Verbania è ben accetto”.
Il patto è la riproposizione dell’intesa che costituì la prima candidatura di Albertella, cinque anni fa. Indicato dalla Lega, sfiorò il successo al primo turno, salvo crollare al ballottaggio. Dopo di allora i rapporti col Carroccio sono stati a tratti tesi, prima per la scelta -non condivisa con la coalizione- di accettare per se stesso la presidenza del Consiglio comunale (i consiglieri di minoranza lasciarono l’aula al momento del voto); poi, sulla sanità, con Albertella alleato di Marchionini nel chiedere l’ospedale unico baricentrico. E, infine, per il travaso di eletti leghisti (oggi il Carroccio non ha più esponenti a Palazzo Flaim) confluiti nella civica albertelliana.
Il tempo e l’opportunità elettorale alle porte, evidentemente, hanno appianato le divergenze.