VERBANIA - 29-01-2024 -- Il coltello gli serviva per raccogliere i funghi e la spada di legno tra i sedili era un gioco del figlio. S’è difeso così, convincendo il giudice che l’ha assolto, il bavenese finito a processo per la violazione della legge sulle armi. Nel 2022, mentre si recava in auto a Verbania, fu fermato da una pattuglia della polizia. Avrebbe dovuto incontrare una persona in un bar di viale Azari e, nel tragitto, percorse per intero la rotonda davanti al tribunale, attirando l’attenzione della pattuglia. Fu fermato e identificato e, nel controllo dell’abitacolo, trovato in possesso di un coltello con la lama lunga sei centimetri riposto in un marsupio che aveva con sé e che consegnò spontaneamente. La spada, poco più di un bastone di legno, fu rinvenuta nei sedili posteriori.
Per il possesso di quegli oggetti, il bavenese è finito a giudizio davanti al giudice Ines Carabetta. La sua spiegazione, sposata dal pm Rosanna Zema che ne ha chiesto l’assoluzione, è stata ribadita nelle conclusioni dell’avvocato Alessandro Corletto e riconosciuta dal magistrato, che l’ha assolto con la formula dubitativa.