VERBANIA - 17-01-2024 -- Non una retromarcia, ma una frenata, con lo scopo di non far deragliare la coalizione. L’attesa assemblea del Pd che, ieri sera, avrebbe dovuto esprimere il nome del candidato sindaco di Verbania, s’è chiusa senza alcuna indicazione. La moral suasion sul segretario cittadino Giacomo Molinari, che nel fine settimana ha avuto anche un incontro col segretario regionale Domenico Rossi (presenti il sindaco Silvia Marchionini e il candidato in pectore Riccardo Brezza), l’ha indotto a rallentare sull’investitura di Brezza, che rischia di essere divisiva. Sul nome dell’attuale assessore alla Cultura non c’è convergenza dell’attuale coalizione che governa Verbania e la sua discesa in campo corre il rischio di frantumare il centrosinistra. Al di là del Terzo polo (Italia Viva, Azione e +Europa, che viaggiano a braccetto), che difficilmente sarà a fianco del Pd, c’è da convincere Alleanza civica, che è schierata sulle posizioni marchioniniane e che se l’attuale primo cittadino non sarà candidata a Palazzo Flaim nella lista dem potrebbe anche guardare altrove. La collocazione di Marchionini non è una questione secondaria e il fatto che se Brezza fosse scelto come candidato sindaco, ne farebbe volentieri a meno, aumenta le incognite.
Domani è previsto un confronto tra i partiti della coalizione: si parlerà di programmi e di possibili accordi e non di nomi. Ma il Pd, che pur temporeggia, prima o poi dovrà uscire allo scoperto.