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storie vere rindi
VARESE – 17.02.2016 – Fiammetta Masude

è una donna determinata, che non s’arrende. Non vive di illusioni, ma s’aggrappa a tutto ciò che può darle notizie di Paolo, il figlio che manca da casa dal 1° febbraio. Mamma Fiammetta questa mattina è andata in televisione. Nella striscia mattutina di Rai Uno “Storie Vere”, condotta da Eleonora Daniele, ha raccontato il caso di Paolo Rindi, lo studente ventenne di Varese che era andato in Val Grande per un trekking di qualche giorno con cui voleva festeggiare, nella solitudine ispiratrice della natura selvaggia, un esame all’università – studia filosofia – appena passato.

Mostrando il libro – Così parlò Zarathustra – che avrebbe dovuto portarsi appresso ma che ha lasciato a casa “perché lo zaino era già pesante” , Fiammetta ha raccontato la storia di Paolo, fornendone la descrizione e le notizie utili per ritrovarlo ma soprattutto sollecitando gli inquirenti. “Chiamo in continuazione i carabinieri di Verbania e il sostituto procuratore che si sta occupando del caso – ha detto –. Ci sono stati accessi al profilo Facebook di Paolo e un conoscente ha detto di averlo visto alla stazione ferroviaria di Milano-Cadorna. Chiedo celerità nell’acquisire le immagini e i dati internet: voglio una risposta”.

La mamma di Paolo non nasconde che il figlio potrebbe essere morto in Val Grande, anche perché “non ci sono motivi per cui si possa essere allontanato volontariamente. Ma potrebbe essergli successo qualcosa che l’ha portato a lasciare la valle”. Anche se si tratta di una teoria, la vuole seguire. “Se non ci saranno prove del fatto che è vivo grazie a amici volontari siamo pronti anche a riprendere le ricerche – ha spiegato –. Vorremmo però che si chiarissero gli avvistamenti e le connessioni a Facebook”. Più che la pista di Roseto degli Abruzzi comparsa sulla pagina di Facebook “Dov’è Paolo Rindi?” creata dagli amici e che non ha trovato riscontri, si punta all’avvistamento in stazione a Milano. Su questo il sostituto procuratore verbanese Gianluca Periani s’è già mosso chiedendo l’acquisizione dei filmati del sistema di videosorveglianza nei giorni indicati.

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