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VERBANIA - 12-01-2024 -- Aveva preso la residenza da amici in Ossola perché, emigrato dalla Sicilia, non voleva far sapere alla famiglia che al nord se la passava male e non aveva nemmeno i soldi per affittare un appartamento. Fu per questi motivi, da lui stesso raccontati al giudice, che fece, nel 2016, quella dichiarazione all’ufficio anagrafe. Al di là della sua veridicità, quell’atto l’ha fatto entrare nel nucleo familiare degli amici, con le conseguenze di natura fiscale che, a distanza di tempo, gli hanno provocato guai.

Tre anni più tardi, infatti, quando il secondo governo Conte ha introdotto il reddito di cittadinanza e l’uomo, che ne aveva oggettivamente diritto, ne ha fatto richiesta, ottenendolo, quella residenza fittizia l’ha mandato a processo. Lui si difende con il racconto della residenza presa per “onore”, una tesi che anche il pm ha in parte accolto e, in virtù dell’incesuratezza e dell’esiguo importo percepito, ne ha chiesto l’assoluzione per lieve tenuità, ora al vaglio del giudice che s’è presa tempo per valutare e decidere.

 


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