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STRESA - 03-01-2023 -- “Eccetto aventi diritto”. È questa la scritta, apposta sotto un segnale di divieto di accesso, del cartello “fantasma” affisso e poi coperto nelle ultime settimane a Stresa. Il “caso” è emerso nell’ultimo Consiglio comunale, prima di fine anno, in un’interpellanza della minoranza alla quale, con qualche tentennamento, hanno risposto il vicesnidaco Alessandro Bertolino e il sindaco Marcella Severino. Incalzati da Canio Di Milia e Carlo Falciola di Grande Stresa, sono stati invitati a rispondere della chiusura di un lungo tratto di strada -dove, tra l’altro, risiede il capogruppo di maggioranza- che, tra le vie Stazione e Case sparse (in località Gabuso) sarebbe avvenuta senza ordinanza e per motivi non noti.

“Abbiamo ricevuto segnalazioni telefoniche di un aumentato traffico” – ha detto il vicesindaco, ammettendo di “essere partiti in tromba” e di “aver messo il carro davanti ai buoi” perché, dopo che il cartello è stato installato -e tra gli atti pubblicati dal Comune non v’è traccia dell’ordinanza-, sono iniziate le verifiche per accertare se la strada è interamente pubblica o privata.

Falciola ha sottolineato che, prima di posizionare un cartello, si deve fare un’ordinanza; Di Milia che non devono esistere cittadini di serie A o di serie B. Quest’ultimo ha, con un tono un po’ perentorio, detto che il cartello doveva sparire. E così è accaduto. È stato oscurato, significando che la strada è liberamente percorribile in attesa di chiarire meglio la situazione.

 


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