1

tribunale11

VERBANIA - 10-12-2023 -- Il gip Mauro D’Urso ha sciolto la riserva ieri e ha respinto la richiesta di revoca delle misure cautelari avanzata dai difensori del 46enne portalettere del Verbano e dal suo medico -62enne originario della Sicilia- che, da martedì, sono agli arresti domiciliari per falso, corruzione e truffa aggravata ai danni dello Stato. Per il giudice sussiste il pericolo di reiterazione del reato, una delle condizioni che può determinare una misura restrittiva.

Secondo l’ipotesi degli investigatori il dottore avrebbe rilasciato certificati medici con compiacenza al paziente che, pur essendo in malattia da quasi due anni, lavorava nel bar di Intra intestato al figlio.

L’indagine coordinata dal procuratore capo Olimpia Bossi e condotta dai carabinieri che l’hanno ribattezzata “ricette facili” è nata dopo che in un appartamento in uso al postino erano state rinvenute dal padrone di casa -titolare di un bar vicino a quello del congiunto del portalettere- oltre cento plichi non recapitati e risalenti al 2011. Di fronte al sospetto che non fosse malato nonostante il medico l’avesse dichiarato tale, l’indagine s’è allargata a intercettazioni telefoniche e pedinamenti.

 


Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.