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cota roberto

Le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo sulla riforma della direttiva per le prestazioni energetiche degli edifici. Agli stati membri è stata concessa una maggiore flessibilità: dovranno garantire che il patrimonio edilizio residenziale riduca il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e del 20-22% nel 2035.

Il 55% della riduzione energetica dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori. Dall’ obbligo di installare i pannelli solari sugli edifici vengono esclusi gli edifici residenziali. La fine degli impianti di riscaldamento a combustibili fossili nelle abitazioni è stata posticipata dal 2035 al 2040. Va bene adeguarsi al risparmio energetico ed alla difesa dell’ambiente, ma le case degli italiani sono state messe a riparo dalla furia ideologica: si comincia a parlare di obiettivi raggiungibili e sostenibili ed a tenere conto della specificità del nostro patrimonio immobiliare. Le nostre case, infatti, non hanno le caratteristiche di quelle dei paesi nordici ed era impensabile mettere fuori legge milioni di abitazioni. Forza Italia ha avuto un ruolo importante nel far prevalere un po’ di buonsenso. Ma la battaglia non è ancora finita perché in Europa c’è bisogno più che mai di portare il buonsenso: in tutti i settori, dai requisiti per i motori, alle case. Bisogna tenere conto delle esigenze di chi lavora, vive la vita di tutti giorni, si misura con i problemi concreti e non può sottostare a regole assurde. Buona domenica buona settimana.

Roberto Cota

 


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