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tribunale 17

VERBANIA - 05-12-2023 -- Per l’accusa la società era fittizia, fungeva solo da “cartiera” per produrre fatture di sponsorizzazione gonfiate nel settore motoristico (dei rally in particolare) e avvantaggiare l’amministratore di fatto. È di due anni la richiesta di condanna avanzata dal pm Fabrizio Argentieri al giudice Marianna Panattoni nel procedimento per reati di natura tributaria al quale è sottoposto un imprenditore di Baveno. Già in passato indagato -e assolto- per contestazioni simili, deve rispondere per più di 350.000 euro di sponsorizzazioni effettuate attraverso poco meno di una cinquantina di fatture tramite una società con sede a Baveno la cui titolare era la cognata dell’imputato ma che, secondo l’accusa, era una mera prestanome.

Per la difesa, sostenuta dall’avvocato Marco Marchioni, la società agiva regolarmente e non v’è alcuna prova che le fatture siano state emesse per operazioni inesistenti, men che meno che le somme transitate sul conto dell’imputato (27.500 euro) costituissero un provento di tale attività ma, al contrario potrebbero tutt’al più configurarsi, nella peggiore delle ipotesi, un pagamento in nero, non certo passibile di una condanna penale.

 


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