VERBANIA - 30-11-2023 -- L’operaio è stato risarcito anche dall’assicurazione e ha ritirato la costituzione di parte civile, ma il processo va avanti. Il datore di lavoro e l’impresario edile proprietario del mezzo che provocò l’incidente in cui, il 23 ottobre del 2021, un muratore perse una gamba, sono a processo al Tribunale di Verbania per lesioni colpose gravissime con la violazione delle norme di sicurezza sul lavoro.

In un cantiere edile del Cusio novarese, all’interno di una villetta con giardino che necessitava di interventi di ristrutturazione, il giorno dell’infortunio fu condotto da uno degli imputati un frantoio mobile per lo smaltimento delle macerie da demolizione. Il titolare lo trasportò sul posto e l’avviò, non senza difficoltà date le dimensioni, lungo il viale di ingresso dell’abitazione. La pulsantiera con la quale si manovrava a distanza -per ragioni di sicurezza, per poter avere piena visione dello spazio circostante il macchinario da lavoro- non funzionava e, quindi, lo governò manualmente con le leve poste sul telaio. Nel punto cieco, dalla parte opposta dei comandi, l’operaio dell’altra ditta, che stava pulendo il viale per assicurarsi che il frantoio passasse senza problemi, scivolò su un cumulo di terra. Avanzò verso il frantoio e la gamba rimase al di sotto del cingolo mentre il veicolo incedeva. Riportò lesioni gravissime che, una volta portato in ospedale, imposero l’amputazione dell’arto al di sotto del ginocchio.

Secondo la Procura, assistita negli accertamenti dai carabinieri e dai funzionari dello Spresal, quell’incidente è responsabilità dei due imprenditori, le cui posizioni sono differenti. Nell’udienza odierna sono stati ascoltati due consulenti tecnici delle difese che hanno riferito degli obblighi di legge in capo a ciascuno, in particolare della necessità di non aggiornare il Duvri del lavoratore ma il piano di sicurezza del cantiere.