1

quasimodo

VERBANIA-30-11-2023-- Il 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita in memoria delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche torturate e uccise in quel giorno del 1960. La violenza ha varie forme: spesso è quasi invisibile, ma non è mai innocua.

La Dichiarazione ONU del 1993 definisce violenza di genere: “Qualsiasi atto che provochi o possa verosimilmente provocare danno fisico, sessuale o psicologico, comprese le minacce di violenza, la coercizione o privazione arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che privata”.

Le docenti si sono interrogate su come affrontare l’argomento in occasione di questa giornata.

È davvero difficile avvicinare un tema del genere in un mondo in cui la violenza è all’ordine del giorno, tra le immagini a cui siamo sottoposti rischia di sembrare ordinaria follia, anche se pur sempre di follia si tratta.

La violenza sulle donne si ripete cadenzata e drammatica: il conto delle vittime supera un numero che mette i brividi, più di 100. Il tempo passa, le vittime aumentano...E allora sono partita dal significato delle parole e della voce. Nascono spontanee delle domande: perché così tante donne

subiscono violenze e vengono uccise, nella maggior parte dei casi da un uomo che hanno amato o di cui si sono fidate? Non è giusto.

Dalle riflessioni di alunni di tutte le classi emerge l’idea che le donne vengono zittite attraverso la violenza. La morte silenzia i pensieri, i sentimenti, le emozioni, i sogni, le parole: le voci delle donne. Come rappresentare tutto questo?

“La nostra scuola S. Quasimodo, ha realizzato, per commemorare questo giorno, un corpo di donna mutilato che riprende forza grazie alla voce che urla i suoi diritti, primo fra tutti, quello di vivere.

Affidiamo ai ragazzi il compito di non spegnere la voce di nessuno. È il simbolo di tutto, la voce.

Noi parliamo e rivendichiamo. Ascolterete la sua voce, la nostra voce, voce che racconta di diritti, di ingiustizie, di dignità, libertà e giustizia. Racconta anche di paura e di speranza.”

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.