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VERBANIA - 27-11-2023 -- Ha ceduto l’auto a una rivenditrice lombarda, tacendo però che per quel veicolo aveva in corso un finanziamento. E, quando l’agenzia che le aveva concesso il prestito, non ricevendo i pagamenti ha avviato il recupero del credito, lei ha accusato l’acquirente di aver acceso lei il finanziamento. Calunnia è l’accusa per la quale è a processo al tribunale di Verbania una donna residente in provincia. Nel 2019 possedeva una Mercedes classe A della quale intendeva liberarsi. Il veicolo, relativamente nuovo, era in buone condizioni e, tramite passaparola, la notizia arrivò a un concessionario specializzato nel commerciare veicoli usati della provincia di Bergamo. L’acquirente incontrò la proprietaria due volte, una a Milano per visionare il mezzo e valutarlo, l’altra nel Bergamasco per completare il passaggio di proprietà davanti a un’agenzia di pratiche auto. Al momento del trapasso non erano iscritti fermi amministrativi e l’operazione andò a buon fine.

Più tardi la venditrice, pressata dalla finanziaria, forse nella speranza di bloccare il recupero crediti, si presentò alle forze dell’ordine e denunciò che il finanziamento aperto a suo nome in realtà non l’aveva mai autorizzato, scaricando la colpa sull’acquirente, finita indagata per falso e truffa. Le indagini appurarono, al contrario, che la pratica era genuina e, per questo, la donna è stata mandata a giudizio per calunnia.

 


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