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p d giustizia 22

VERBANIA - 25-11-2023 -- Non ci sono sufficienti prove per condannarlo. È stato assolto con la formula dubitativa dalla grave accusa di estorsione il giovane di origine marocchina accusato d’essersi fatto consegnare denaro e acquistare un cellulare da un ventenne italiano. Secondo la prospettazione della Procura il debito era stato contratto nell’ambito della cessione di stupefacenti, quando l’italiano -fermato dalle forze dell’ordine- aveva indicato nel magrebino colui che lo riforniva. Come se fosse una sorta di risarcimento, gli aveva chiesto somme di denaro e l’aveva obbligato (anche rifilandogli due schiaffi) ad acquistare per lui, pagandolo di persona, uno smartphone costoso al centro commerciale di Gravellona Toce.

Chiamata a testimoniare, la parte offesa ha ridimensionato l’episodio e rimesso la querela, motivo per cui il pm Maria Portalupi ha chiesto la riqualificazione del reato nel più lieve esercizio arbitrario delle proprie ragioni, improcedibile senza querela. Per la difesa s’è trattato di un errore perché il debito esisteva veramente e i soldi consegnati erano a parziale saldo di esso.

Il giudice ha deciso diversamente, ha ritenuto che la corretta qualificazione fosse estorsione ma lo ha assolto per la mancanza degli elementi di prova.

 


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