BAVENO - 24-11-2023 -- “Adesso basta!”. Si conclude con un’esclamazione di dissenso il comunicato stampa con cui la Cgil di Novara e Vco prende una posizione critica contro il governo alla vigilia del primo forum internazionale del turismo che si tiene oggi e domani al grand hotel Dino di Baveno.
La prima sottolineatura è il confronto tra ministri “senza la presenza delle Organizzazioni Sindacali e quindi senza il punto di vista dei Lavoratori che avrebbero sicuramente fornito una fotografia reale di cosa sia il Turismo e di quanto lavoro ci sia ancora da fare per migliorare le condizioni di chi, operandovi, rappresenta una risorsa irrinunciabile per la tenuta economica della nostra Provincia”.
La seconda è, proprio, sul dato provinciale e sulle “zone grigie” del lavoro turistico. “In provincia abbiamo 150mila abitanti: 65mila occupati, 50mila pensionati, 5mila disoccupati, 15mila giovani e 15mila inattivi – si legge nella nota –; siamo una piccola comunità che dipende fortemente dall’estero ottomila frontalieri, fortemente colpiti dalla proposta in legge di bilancio di scaricare improvvidamente sulle loro spalle le inefficienze sanitarie territoriali e da un turismo nostrano che sconta una competizione basata principalmente sul ribasso di diritti e salari. Quasi il 70% dei lavoratori opera nel terziario; il 25% se si guarda ai soli turismo, alberghiero e ristorazione; settori in cui i contratti si rinnovano con difficoltà – quello del turismo è scaduto da 5 anni – settori in cui il fenomeno del precariato, del lavoro grigio/nero e dell’assunzione con forme contrattuali ad elevata flessibilità si mischiano con l’assenza di una visione territoriale condivisa, di investimenti strutturali strategici, di una concorrenza basata sulla qualità del servizio”.
La Cgil riferisce che solo nel 2023 quasi 500 lavoratori si sono rivolti alla Filcams e agli Uffici Vertenze “rivendicando la risoluzione di gravi irregolarità: differenze retributive, sotto-inquadramenti, ore supplementari e straordinari non pagati o pagati non correttamente. Abbiamo aperto oltre 250 vertenze: un lavoratore ogni due mostrava fondatezza nelle rivendicazioni!”. “Le conseguenze sono i dati che emergono dall’Ispettorato del Lavoro del Verbano Cusio Ossola – tassi di irregolarità superiori al 65%, 105 controlli hanno portato a 31 sospensioni di attività – che ci parlano di un lavoro nero – 44 casi – e grigio che provoca riflessi nell’immediato e nel futuro, basti pensare agli effetti dell’evasione contributiva” – prosegue il sindacato. “Ecco perché, se da un lato auguriamo una buona permanenza, dall’altro ci aspettiamo un forte impegno per favorire un’occupazione sicura, con salari adeguati, con pensioni di garanzia relative a carriere che spesso sono ‘discontinue’ e ‘precarie’ solo nell’interesse dei datori di lavoro”.