VERBANIA - 20-11-2023 -- L’inchiesta era partita dal Vco, dal controllo che la Guardia di finanza aveva effettuato il marzo scorso in due negozi del Verbano che vendono prodotti a basso prezzo. Tra questi le Fiamme Gialle avevano individuato cosmetici e prodotti per la cura del corpo vietati. Shampoo, balsamo, lacca per capelli, sapone e schiuma da barba contenevano il butylphenyl methylpropional, un prodotto chimico -più comunemente conosciuto come lilial- ritenuto nocivo per la salute, messo al bando in Italia da una direttiva entrata in vigore il 1° marzo del 2022, mutuata da una direttiva europea risalente all’anno precedente.
Sequestro e denuncia hanno originato un’inchiesta passata alla Procura di Busto Arsizio. Partendo dalle fatture d’acquisto dei prodotti, infatti, s’è risaliti all’importatore, una società con sede nella provincia di Varese. In chiave locale la questione, almeno per una delle due attività, s’è conclusa con l’archiviazione, chiesta dall’accusa per la mancanza dell’elemento psicologico del reato. Poiché gli shampoo e i cosmetici rinvenuti in negozio erano stati acquistati a fine 2021, quando la norma non era in vigore, è verosimile che l’esercente del capoluogo non ne avesse conoscenza.
Al contrario, alla fonte, la Procura bustocca ha notificato l’avviso di chiusura indagini al titolare della società che ha sede a Busto Arsizio e depositi periferici anche a Gallarate e Castellanza. Nel corso degli accertamenti sono state sequestrate 285.000 flaconi di shampoo, profumi, deodoranti e saponi, stipati in 161 bancali.