VERBANIA – 12.02.2016 – Nessun sovraffollamento,
né particolari problemi: il carcere di Verbania è un’isola felice. A “promuovere”, pur con alcuni problemi da risolvere, le condizioni della casa circondariale di Verbania sono i Radicali. Questa mattina una delegazione del movimento, composta da Antonio Montani, Gianpiero Bonfantini, Giovanni Pagani e Augusto Verzetti ha visitato – su delega del garante nazionale dei detenuti – la struttura, uscendone con l’indicazione di un presidio tutto sommato efficiente. “Ci sono difficoltà logistiche perché devono condividere i detenuti di tre sezioni separate e che non possono convivere – ha riferito Montani al termine della visita –, ma non c’è sovraffollamento, ogni cella ha la sua doccia e anche il personale è adeguato nei numeri”.
In via Castelli sono oggi recluse 59 persone su una capienza di 53 e una tollerabilità di 89. Di questi 11 appartengono alla sezione dei sex offenders, 11 a quella degli appartenenti alle forze dell’ordine. Gli stranieri sono 17, cioè circa il 30%. La stragrande maggioranza è composta da recidivi, mentre tra le tipologie di detenzione prevalgono i condannati in via definitiva (41) contro i 18 in attesa di sentenza, i 9 indagati, i 4 che si sono appellati e i 5 che hanno ricorso in Cassazione. A vigilare su di loro ci sono 58 agenti di polizia penitenziaria, di cui 6 distaccati a altri carceri e 3 in distacco da strutture extraprovinciali.
Di recente la struttura pallanzese è stata accorpata, nella direzione, a quella di Biella. “Una situazione non comoda – ha affermato Bonfantini –: perché non s’è ricorsi a Novara? A ogni modo la situazione complessiva è buona, anche se mancano i fondi per progetti di recupero e reinserimento e le celle, che sono piccole, ospitano tre persona l’una perché l’ultimo piano è in ristrutturazione”,
Da poche settimane è operativo a Verbania anche il garante comunale dei detenuti. Il sindaco ha nominato per questo incarico Silvia Magistrini, professoressa in pensione e ex assessore alla Cultura. “La situazione è dignitosa, il volontariato è presente in carcere e in queste settimane ho instaurato buoni rapporti con i detenuti – ha commentato –. Certo, servirebbero più occasioni per attuare quell’obbligo costituzionale di recuperare i carcerati e di restituirli riabilitati alla società”.