VERBANIA - 13-11-2023 -- Quando è comparso presentandosi come leader religioso di un monastero ortodosso che voleva insediare in valle, nella piccola comunità di Borgomezzavalle più d’uno s’è domandato chi fosse realmente e da dove venisse. E quando il suo nome, inserito in Google, ha rivelato notizie rienute preoccupanti su precedenti penali per una truffa milionaria, i timori e il chiacchiericcio sono arrivati alle orecchie della polizia. È da una relazione che la Digos ha trasmesso alla Squadra mobile della questura di Verbania che s’è aperto il procedimento penale per falso in atto pubblico che vede come imputato un 52enne romano.
Cittadino italiano in possesso anche di regolare passaporto britannico (intestato a un alias), il 30 dicembre del 2019 -poco dopo aver finito di scontare una condanna per cui ha pagato con reclusione in carcere e misure domiciliari- acquistò, con atto notarile rogato a Verbania, un immobile e 51 terreni in Valle Antrona in nome e per conto del Monastero ortodosso degli Angeli, del quale però non era il legale rappresentante. Anzi, quell’associazione iscritta al terzo settore, così come un’altra -il Monastero ortodosso di San Michele Arcangelo, costituito a Roma- risultavano create da soggetti inesistenti. In entrambi gli atti costitutivi solo due persone erano reali: l’imputato e un anziano classe 1939. Gli altri nomi di sedicenti membri di chiese o arcivescovati erano fittizi.
L’accertò proprio la Mobile di Verbania, chiedendo all’ufficio anagrafe dei comuni di nascita dei soci presenti nel documento informazioni in merito e ottenendo in risposta un diniego: quelle persone non erano mai esistite. Ciò ha portato la Procura ad accusare il 51enne, che nel frattempo ha lasciato l’Ossola, di falso per quanto dichiarato davanti al notaio.