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VERBANIA - 07-11-2023 -- La collega che era in compresenza con lui non ha mai assistito o saputo di comportamenti maneschi e gli altri rappresentanti di classe della scuola hanno udito solo chiacchiere e pettegolezzi, ma nulla di ufficiale. Dopo che la Procura ha esaurito i suoi testi, tocca alla difesa raccontare la sua versione dei fatti che hanno portato a processo per maltrattamenti aggravati un maestro elementare della provincia. Sessantuno anni, è imputato per alcuni episodi riferiti a cinque alunni -e altrettante famiglie- di due diverse scuole, avvenuti tra il 2018 e il 2019. Gli si addebitano sberle, tirate d’orecchi, spinte, sgambetti e umiliazioni, perlopiù concentrati in una sola classe, dove avrebbe punto con la punta della matita la mano di due bambini, di aver spintonato uno scolaro con forza contro il banco, di averne sgambettato uno che, iperattivo e troppo vivace, correva per la classe, e di aver fatto ricorso a sberle o tirate d’orecchi come punizione.

Lui ha sempre negato i maltrattamenti, anche dopo che le denunce sono state presentate in polizia, sono iniziate le indagini e s’è arrivati al rinvio a giudizio; e s’è giustificato con un metodo educativo proprio, spiegato agli studenti.

 


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