VERBANIA - 06-11-2023 -- Il Comitato 10 febbraio, promotore della posa di quella targa ricordo, parla di un “esecrabile oltraggio” e di “sottinteso negazionismo” ma, probabilmente, più che uno sfregio alla memoria delle vittime delle foibe, s’è trattato solo di uno sciocco gesto senza alcun intento politico.
Ieri mattina, sulla placca di metallo che, collocata due anni fa sul lungolago di Pallanza, ricorda la tragedia che ha avuto come vittime migliaia di nostri connazionali in Istria e nei territori slavi che un tempo erano italiani, è comparso un adesivo a coprire gran parte della scritta. Rettangolare, in bianco e nero alvo per i numeri “1” e “5” posti ai lati e colorati rispettivamente di verde e di rosso, mostra il volto di un uomo con cappuccio e sciarpa chiusa sotto al naso al di sotto di due simboli e sopra la scritta tedesca “Jahre”.
La segnalazione ricevuta dal Comitato 10 febbraio, che dopo aver fotografato l’adesivo l’ha rimosso e ripulito la targa, ha smosso il presidente Fabio Volpe che, a nome del direttivo, condannando il gesto ritenuto oltraggioso, ha anticipato di voler sporgere denuncia.
Visto con calma, l’adesivo è riconducibile a un gruppo di ultras elvetici. I due simboli, infatti, altro non sono che quello del Canton Vallese e quello del Sion, sia della squadra di calcio, sia della squadra di hockey su ghiaccio. Lo sticker non rivela intenti discriminatori ma, al contrario, dimostra la modesta intelligenza di chi ha pensato bene di affiggerlo su una targa che ha una valenza pubblica.