VERBANIA - 06-11-2023 -- La diffamazione è stata riqualificata in ingiuria e, poiché il reato è stato depenalizzato, il giudice ha dichiarato il non doversi procedere. S’è chiuso con un proscioglimento il secondo processo celebrato al Tribunale di Verbania con imputata Francesca Totolo. La 46enne ossolana, blogger e scrittrice balzata agli onori delle cronache nazionali per inchieste e approfondimenti su temi controversi pubblicati sui social network e sul Primato Nazionale -house organ di CasaPound- è stata oggetto di diverse denunce per diffamazione.
Tra queste, quella della giornalista italo-siriana Asmae Dachan, collaboratrice di testati nazionali tra cui Avvenire, L’Espresso e i Venerdì di Repubblica, consigliera dell’Ordine dei giornalisti delle Marche che s’è speso occupata di Medio oriente.
In un articolo on-line postato su Twitter, Totolo -ribattezzata dai media “dama sovranista”- l’aveva definita amica dei “sedicenti ribelli moderati” siriani alleati della Turchia contro i curdi. Un giudizio ritenuto dalla diretta interessata diffamatorio e, come tale, denunciato alla Procura della Repubblica. Poiché la blogger è residente a Domodossola, la competenza è del Tribunale di Verbania, di fronte al quale l’accusa ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione. Il giudice Ines Carabetta, al contrario, ha accolto la tesi della difesa secondo cui quella frase fosse aperta a un confronto e, quindi, citata in presenza della giornalista. La differenza tra diffamazione e ingiuria sta proprio nella presenza o meno della persona offesa. Il reato è stato quindi derubricato in ingiuria, che il codice penale non prevede più come tale. Respinta, di conseguenza, anche la richiesta di risarcimento danni della parte civile, pari a 20.000 euro.
È il secondo processo a Verbania in cui Totolo viene assolta. L’altro riguardava l’esercizio abusivo della professione giornalistica.