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VERBANIA - 31-10-2023 -- Al giudice non ha voluto dire nulla ma il sospetto è che, evaso da più di tre settimane, sia stato espulso dalla Svizzera e che, finito a Verbania, non sapesse più come rientrare a casa. È stato lui stesso, cittadino albanese di 39 anni, a fermare domenica la pattuglia dei carabinieri e a costituirsi. In piena notte, in una giornata di pioggia torrenziale, all’equipaggio che percorreva piazza Garibaldi a Pallanza con l’auto di servizio s’è parato dinanzi un uomo che, bagnato fradicio, sbracciava per attirare l’attenzione. I militari sono scesi e lui ha spiegato loro d’essere evaso. Prelevato e accompagnato in caserma, è stato identificato e arrestato in flagranza. Il 39enne, condannato a Foggia a quattro anni per maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione, è stato ammesso dal Tribunale di Sorveglianza pugliese al regime dei domiciliari a casa di una congiunta, residente in provincia di Brescia. A inizio ottobre è stato appurato dalle forze dell’ordine che era sparito, lasciando l’alloggio. È ricomparso dopo tre settimane sul Lago Maggiore, a qualche centinaio di chilometri da dove avrebbe dovuto essere, con i possesso un documento rilasciato dalle autorità elvetiche che lo espellevano.

Impossibilitato a essere assistito dal proprio difensore di fiducia, residente nel Foggiano, s’è visto assegnare un avvocato d’ufficio, che l’ha assistito nell’udienza di convalida dell’arresto, chiusa con la dichiarazione di incompetenza del Tribunale di Verbania. Pur avendo convalidato il fermo, il giudice ha riconosciuto che il reato di evasione è stato commesso a Brescia, alla cui Procura sarà rimesso il fascicolo. Nel frattempo, rimesso ai domiciliari, riceverà probabilmente l’atto con cui gli viene aggravata la misura e potrebbe tornare in carcere.

 


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