VERBANIA - 30-10-2023 -- Due hanno patteggiato 400 euro di multa, quattro hanno scelto il rito abbreviato e sette andranno al dibattimento, mentre le posizioni di altri dodici sono finite al vaglio della Procura dei minori. Sarebbero stati una quarantina i giovani -tra i 18 e i 30 anni, perlopiù maschi, con qualche presenza femminile- i protagonisti della maxi-rissa verificatasi a Ornavasso la notte del 1° giugno del 2020. Il numero è relativo, l’identità è da accertare e costituisce la parte più importante del procedimento giudiziario che, diviso in tre tronconi, è in discussione al Tribunale di Verbania.
Che in quei primi giorni di post-Covid si siano ritrovati due gruppi “rivali” che s’erano dati appuntamento per una non precisata resa dei conti e che s’erano ingrossati tramite il passaparola via messaggistica, è un fatto assodato. Di questa sorta di “ossolani contro verbanesi” se ne accorsero i residenti della zona circostante la chiesa parrocchiale di Ornavasso, sulle prime rampe che portano al santuario del Boden. Lì videro un gruppo di persone gridare all’indirizzo di altri ragazzi e lanciargli contro, dall’alto, dei sassi. Più in basso, in uno spazio pianeggiante, ci si affrontava a mani nude, con pugni e calci, ma anche con oggetti contundenti.
L’allerta arrivò presto alle forze dell’ordine che, quando arrivarono, non trovarono più nessuno in loco. I due gruppi di contendenti si erano dileguati, lasciando sul campo i segni della colluttazione ma nessuno a poterli raccontare.
Le indagini partirono da qui e, da testimonianze, immagini della videosorveglianza e celle telefoniche, hanno permesso alla Procura di individuare un ampio gruppo di partecipanti, una quarantina in tutto. Diversi hanno visto la propria posizione archiviata, altri hanno ricevuto la citazione a giudizio.
Senza lesioni denunciate -nessuno ha sporto querela, né s’è presentato al Dea lamentando d’essere stato picchiato- e testimoni oculari in grado di confermare la partecipazione alla zuffa, il processo si gioca tutto su questo, sull’identificazione. Al di là dei due che hanno scelto di patteggiare, concordando una pena di 400 euro ciascuno, oggi davanti al giudice Ines Carabetta s’è discusso il rito abbreviato per quattro, tre ossolani e un verbanese. Giovedì scorso s’è aperto il dibattimento per gli altri sette, con le prime testimonianze che non hanno chiarito chi abbia partecipato e in quale ruolo.