VERBANIA - 28-10-2023 -- Quando il presidente Giovanni Battista Finocchiaro De Lorenzi inizia a leggere l’oggetto del prossimo punto all’ordine del giorno sono circa le 23,15. Dopo le tensioni iniziali sul “caso” della segretaria generale che ha denunciato il sindaco e che ha visto Palazzo Flaim respingere la mozione di Verbania Futura per portare la questione in discussione, il clima è sereno. Ciò nonostante, uno ad uno, quasi tutti i consiglieri di maggioranza (tutto il Pd) si alzano e lasciano l’aula, facendo mancare il numero legale. “Anch’io sono stranito” – commenta Finocchiaro De Lorenzi dopo aver interrotto la lettura. Il segretario supplente procede all’appello e, rilevando che non c’è il numero legale, manda tutti a casa.
È finita così, giovedì sera, la riunione del Consiglio comunale di Verbania che avrebbe dovuto discutere -al momento della sospensione- la mozione delle minoranze sul progetto di piazza Fratelli Bandiera, dove è prevista la realizzazione di un autosilo interrato fortemente avversata dall’opposizione. Contro questo progetto sono state raccolte circa 500 firme che, da petizione, sono diventate una mozione da affrontare in Consiglio entro 60 giorni, come prevede il regolamento. Per questo, in chiusura, il presidente ha promesso che alla prossima conferenza dei capigruppo chiederà che sia messo come primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta.
All’indomani della fine anticipata della seduta, sono affidati ai comunicati stampa i commenti dei protagonisti a questa decisione. Critiche alla maggioranza che scappa e fa mancare il numero legale vengono da Verbania Futura, Lega ma anche dal Centro civico, compagine organica alla maggioranza ma rimasta in aula, insieme a Fausto Cavallini di Alleanza civica, al sindaco Silvia Marchionini, al presidente Finocchiaro De Lorenzi e ai dem Federico Minioni e Marco Tartari, collegati in videoconferenza.