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VERBANIA - 25-10-2023 -- Qualche centinaio di persone ha risposto all'appello della Rete per la Pace e il disarmo a manifestare per l'avvio di un processo di pace tra Israele e Palestina. Da piazzale Flaim al vecchio Imbarcadero, laddove solo otto mesi fa si manifestava per il cessate il fuoco in Ucraina, si è tornati a chiedere il silenzio delle armi. E se, come ha ricordato don Angelo Nigro, è necessario che la cultura della Pace nasca dapprima in noi, nel quotidiano di ciascuno; la condanna delle azioni Hamas e delle reazioni di Israele, ha trovato ferma eco in ogni intervento. Dal presidente di Anpi VCO, Franco Chiodi, al sindacalista di Cgil Michele Piffero, a don Renato Sacco di Pax Christi. Citando le parole pronunciate da un amico di Sarajevo ai tempi delle guerra in Bosnia, il parroco di Cesara ha rimarcato che la "guerra è un treno in corsa. Non si ferma e dal quale non si scende". Una visione di concreta durezza, preoccupata, che pure richiama non solo alle responsabilità dei diretti interessati così come e della politica internazionale, ma che fa appello a ciascuno: "Attenti al 4 Novembre - ha detto don Sacco, ricordando che la festività si avvicina - è una festa che richiama la retorica della guerra, una Guerra (la prima guerra mondiale ndr) che non fu di liberazione".
Tra bandiere arcobaleno, stendardi rossi e sigle associative, alla luce di candele e torce la manifestazione ha vissuto l'alternarsi di interventi, poesie e letture, anche di autori arabi e israeliani.

 


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