VERBANIA - 23-10-2023 -- “Abbiamo fatto quello che ci ha consigliato l’avvocato”. È la zia dell’imputato, un uomo residente in provincia a processo per sottrazione di minore, a spiegare al giudice i motivi per cui, nei primi mesi del 2021, prelevò dalla casa della mamma dell’ex compagna con cui aveva avuto una lite pesante, il bambino di 5 mesi che trattenne con sé un mese, non riconsegnandolo sino a quando non lo ingiunse il Tribunale.

La relazione tra i due, dalla quale era da poco nato un bimbo, era in crisi perché, secondo lui, la donna -25enne di origine straniera- eccedeva nel consumo di alcol e non era in grado di accudire al bimbo piccolo. Per questo motivo lo prese con sé e, trasferendosi in un albergo, lo trattenne chiedendo aiuto alla zia, appositamente salita nel Vco dal sud Italia, dove risiede. Non riuscendo a farsi riconsegnare il lattante in via di svezzamento, nemmeno con l’interlocuzione di un legale, la madre si rivolse ai servizi sociali e al Tribunale che, a un mese circa dai fatti, decise in suo favore.

Oggi in aula ha testimoniato la pediatra del bambino, che ha riferito come, a parte un lieve calo ponderale, il piccolo non ebbe significativi problemi; ma anche di come, mai la donna manifestò problemi di abuso di alcol. La difesa, infatti, sostiene che nessuno le vietò di vedere il piccolo e che non fu trattenuto per ripicca, ma nella convinzione di tutelarlo, come aveva suggerito l’allora avvocato del padre, circostanza riferita più volte dalla zia.ù

Il giudice ha chiuso il dibattimento e ha einviato all'aprile del 2024 il processo per la discussione. Per quella data, forse, sarà definita anche la custodia del piccolo, argomento tornato d'attualità dopo che, terminato un periodo di riappacificazione e di convivenza, la coppia s'è nuovamente separata.