VERBANIA - 25-10-2023 -- Non solo (come era scontato), sarà vietato cacciare, ma anche possedere e trasportare armi. L’allargamento del Parco nazionale della Val Grande, ratificato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella due settimane fa, pone una serie di questioni, burocratiche e non, da approfondire, tra cui una che ha diretta conseguenza sui cacciatori e su chi possiede legalmente armi da sparo. L’ingresso di tutto il centro abitato di Caprezzo e di porzioni di territorio di Verbania (Monterosso), Ornavasso, Mergozzo e Vogogna, “avvicina” la città alla montagna e fa sì che anche dove vi sono residenze private valgono le regole dell’area protetta.
È già in vigore, per quei territori, la lettera f) del comma 3 dell’articolo 11 della legge nazionale 394 del 1991, che tra le attività vietate nei parchi fa rientrare “l'introduzione, da parte di privati, di armi, esplosivi e qualsiasi mezzo distruttivo o di cattura, se non autorizzati”.
Ciò significa che, nel perimetro allargato nel parco, non possono entrare in alcun modo né armi a canna corta, né da caccia, salvo autorizzazione. Ma i residenti in regola con le leggi? E i cacciatori in transito? Le armi, infatti, non solo non possono essere utilizzate, ma nemmeno detenute, né trasportate. È un divieto assoluto, sorretto da costante giurisprudenza, che si può superare soltanto con il nulla osta del Parco. Che, come minimo, richiederà un surplus di lavoro e tanta burocrazia, a iniziare da un regolamento specifico che non c’è perché il problema prima non s’era mai posto. Il tutto da definire in tempi brevi, perché la legge è già in vigore e chi la trasgredisce rischia l’arresto sino a sei mesi o un’ammenda da 52 a 12.915 euro, raddoppiata per i recidivi.
In Italia la normativa sulle armi è stringente. Chiunque può detenerle purché le denunci e sia in possesso di un certificato medico specifico che vale sei anni. Per utilizzarle, serve il porto d’armi. In casa si possono detenere al massimo tre armi comuni da sparo, sei per uso sportivo, illimitate da caccia.
